“Puoi leggere, leggere, leggere .. e pian piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura”
Questo è uno dei pannelli che troverete a Tempo di Libri, la fiera del libro di Milano alla sua prima edizione. La citazione è di Pier Paolo Pasolini.
Noi Milanomind, oltre al contenuto, amiamo anche l’oggetto, e non conosciamo la tentazione di scaricare la narrazione su tablet e risparmiare spazio, perché il libro è una esperienza sensoriale completa.
Ho girato per libri un pomeriggio intero, e mi sono persa nella esposizione un po’ deserta, ma si sa, è mercoledì, ed a Milano la gente a metà settimana, mediamente, lavora. Ho parlato, guardato e toccato in assoluta libertà e vi invito a rubare qualche ora al lavoro e precipitarvi in fiera, a Rho, prima che la città, ancora inebriata da Miart e Fuorisalone, scopra anche questa novità.
Solo voi ed i libri, ed è questo il percorso che vi consiglio di fare.
SMELL
L’odore. Andate allo stand Treccani, nome con cui è definita, dal 1930, la più importante enciclopedia del sapere italiana. Non è una pubblicazione obsoleta da google, ve lo assicuro. Troverete splendidi volumi d’arte, monografie storiche delle città italiane, un dizionario per ragazzi senza definizioni, strutturato attraverso mappe concettuali colorate capaci di destare l’attenzione dei piccoli wikipedia. Ma vi esorto a chiedere, ai gentilissimi addetti, di sfilare dalle custodie le pubblicazioni e avvicinatevi il più possibile. Un profumo più intenso ed evocativo come quello del cuoio non c’è. Fa casa in campagna, pace, sicurezza, certezze. Quelle che in questo periodo mancano un pò a tutti.
HEARING
Il suono. Quello degli audiolibri. Mi ha incuriosito lo stand di Emons, da cui trovate Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa narrato da Toni Servillo, le storie sugli uomini di Alice Munro (nemico, amico amante …) letto da Margherita Buy, la quadrilogia della Ferrante di Anna Bonaiuto, secondo me l’interprete p
erfetta. Non so se potrei mai ascoltare un audiolibro, ma penso alla lettura condivisa di una coppia innamorata, o a chi corre alla mattina, o a chi viaggia, o a chi non ha più occhi buoni per leggere ma non vuole privarsi della compagnia di un libro.
TOUCH
Il tocco. Noi milansi conosciamo Il Libraccio più per aver venduto che per aver comprato, meta fissa a giugno di tutti gli studenti che lasciavano in conto vendita i libri dell’anno scolastico più per liberarsi dai ricordi che per guadagnare. Nello stand, il Libraccio espone anche una sezione di libri rari ed introvabili. Apriteli. La carta spessa, rugosa, incisa più che stampata da toccare con i polpastrelli, la delicatezza del tocco per girare pagina, sono gesti misurati e controllati che infondono serenità più di una sessione di meditazione.
TASTE
Il gusto. Tempo di libri a tavola è la sezione dedicata all’alimentazione, gusto, salute e benessere. Sono state allestite due cucine, una all’esterno e un laboratorio interno in cui è possibile cimentarsi, dietro prenotazione, nella preparazione di pane e dolci. Oggi spiravano venti di pizza, profumatissimi.
SIGHT
La vista. I colori accesi dei libri dell’infanzia, sparsi in tutti gli stand. I colori dei libri d’arte, da Skira, che inevitabilmente acquistiamo dopo ogni mostra, perché i cataloghi più importanti sono sempre i loro, l’immagine di Umberto Eco e Giorgio Napolitano e le miniature dei libri del quattrocento esposti sotto teche di vetro da Aldus Club, associazione internazionale di bibliografia, un tesoro nascosto nella fiera che vi apparirà all’improvviso, perché è lui che trova voi, ve lo assicuro. I colori delle copertine, che nessuno mi sa dire quanto contino nell’acquisto di un libro.
Stasera sono davvero appagata. Domani torno a Tempo di Libri e vi racconto anche dei contenuti. Promesso.