Milano, si sa, è una città che gioca a nascondino. Pudica all’esterno, rinchiude la bellezza all’interno dei cortili e dei palazzi, e noi costretti ad attendere una mostra, a chiedere la cortesia ad un custode, ad approfittare del meritorio lavoro delle associazioni di volontari dell’arte che dischiudono per noi i tesori nascosti.
Questa volta ringraziamo il Touring Club Italiano, che tiene aperta grazie ai suoi volontari San Maurizio al Monastero Maggiore. Era la chiesa, ora sconsacrata, di un convento di suore di clausura del ‘500, sorto sulle vestigia di edifici romani. Il convento non esiste più, soppresso alla fine del 1700 e parzialmente abbattuto per una riqualificazione urbanistica che portò alla costruzione di una strada laterale; i bombardamenti della seconda guerra mondiale fecero il resto. La chiesa rimase quindi abbandonata fino al recentissimo restauro ad opera di un Istituto di Credito che ha restituito alla città quella che definiscono la Cappella Sistina di Milano, ed il paragone, vi assicuro, non è d’azzardo.
Percorrendo corso Magenta, subito prima del Museo Archeologico, vi troverete davanti ad una costruzione in marmo grigio che non fa presagire per nulla quel che conserva. Entrati, verrete abbagliati da un’unica navata in stile rinascimentale decorata con circa 4 mila metri quadri di affreschi, compendio dell’arte pittorica meneghina del 500 di scuola Leonardesca, tra cui spicca Bernardo Luini.
La sorpresa che genera il contrasto tra quel che c’è dentro e la modestia del fuori, il passaggio dal grigio ad una immensa palette di colori e sfumature è una sensazione che, francamente, non può essere narrata con la parola. Ma noi non pubblicheremo, volutamente, nemmeno immagini di insieme, perché “senza fiato” “cuore in gola” “struggimento” sono emozioni che devono essere vissute dal vivo.
La originalità della chiesa continua perché la pianta rettangolare, a navata unica, è divisa da un tramezzo, all’epoca senza passaggi, che separa la prima sala, più piccola, destinata a chiesa pubblica e quindi aperta ai fedeli dall’altra, più grande, che era riservata al convento di clausura; ci sono ancora gli scranni, un rarissimo esemplare di Organo Antegnati, anche esso risalente al ‘500, la grata che consentiva alle monache di assistere alla funzione perché non potevano in alcun modo entrare in contatto con il pubblico, anche se lo deliziava con i cori che accompagnavano la messa cantata.
Sono due aree uniche, costruite ed affrescate nel medesimo periodo, ma profondamente diverse. Nella prima il tripudio della maestosità della Chiesa racchiusa in una bomboniera di cappelle che si susseguono, nella seconda si avverte ancora il sapore della preghiera e del raccoglimento. Andateci prima del tramonto, quando i fasci luce vi guideranno, casualmente, a scoprire tutti i piccoli particolari celati negli affreschi, come gli unicorni in testa al corteo di coppie di animali che entrano nell’Arca di Noè.
I volontari del Touring Club Italia tengono aperta per noi la Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore in corso Magenta dal martedì alla domenica dalle ore 9 alle ore 19,30, il giovedì fino alle ore 22,30. L’ingresso è gratuito, la donazione ai volontari un piccolo gesto di gratitudine.