Kuniyoshi al Museo della Permanente a Milano grazie a MondoMostreSkira. Non adombratevi se non sapete chi sia, è un artista un pò di nicchia giapponese dei primi anni dell’Ottocento, dotato di ottima tecnica e di altissime capacità visionarie, che può definirsi uno dei precursori più accreditati di manga, anime, tatuaggi e tutta la cultura pop contemporanea.
L’artista appartiene alla corrente dei maestri di ukiyoe – l’immagine del mondo fluttuante– un genere di stampa artistica su carta popolare e di ampia diffusione, che in Giappone rappresentò nell’arco temporale della sua diffusione, dal 1670 al 1867 una sorta di avanguardia culturale, osteggiata dal buddismo perchè legata alle cose materiali ma poi accettata per l’enorme consenso che raccolse.
Siamo nel periodo in cui, Edo, l’attuale Tokyo, un villaggio di pescatori, fu scelta come capitale amministrativa e politica, quando il denaro ed il potere passò dalle mani della classe politica samuraica a quella dei mercanti; l’arte ne venne evidentemente rivoluzionata privilegiando composizioni di immagini più vicine al sentito di bellezza e di piacere di chi acquistava le opere. Ecco quindi che la rappresentazione del mondo fluttuante si traduce in immagini di paesaggi e città, di cortigiane e lottatori di sumo, di scene domestiche e sessuali, di rappresentazioni di miti e leggende popolari. Nulla che presupponga complicati significati, nulla di intellettuale, solo belle storie.
L’ultimo periodo ukiyoe, quello di Kuniyoshi, risentì peraltro delle prime aperture del Giappone alla cultura ed all’arte occidentale, più realistica e meno idealizzata di quella giapponese, contaminazione che aggiunge oggi un ulteriore tocco di universalità pop all’opera dell’artista.
La curatrice della mostra, la bravissima Rossella Menegazzo, che è riuscita nella sua presentazione a trovare delle chiavi di interpretazione che rendessero Kuniyoshi gradevole anche a chi è lontano, per cultura o per gusti, dal conoscere ed apprezzare l’arte giapponese, ha voluto sintetizzare la straordinarietà dell’artista con un solo aggettivo, visionario.
Ed infatti l’opera di Kuniyoshi si caratterizza per il realismo portato ai confini del surreale, per l’ironia delle immagini funzionale al superamento di ogni censura, per l’immaginazione elevata ad arte nelle figure e nelle proporzioni dei soggetti raffigurati, per le parodie, i giochi illusori, i minuziosi dettagli. E per gli animali, che spesso prendono funzioni umane in un gioco di specchi che affascina per colori prospettive e particolari minuziosamente descritti. Il richiamo artistico continuamente evocato è quello di Arcimboldo, figure inserite in altre figure e parodie di di storie e battaglie con protagonisti animali, oggetti, dolci e cibi.
La mostra si articola in cinque sezioni tematiche:
BELTÀ, la rappresentazione del mondo femminile, cortigiane, geishe, ma anche donne comuni, madri, casalinghe, tutte colte con linee semplici e decise ma al contempo movimentate, così da apparire più reali rispetto ad altre rappresentazioni figurative dell’epoca.
PAESAGGI, la capitale, il monte Fuji, i giardini rappresentati con la diversa consapevolezza di chi ha studiato tecniche pittoriche e compositive occidentali attraverso chiaroscuri, effetti di luce e ombre, prospettive ed inquadrature quasi fotografiche.
EROI E GUERRIERI, forse la sezione più affascinante, perché racconta storie di personaggi storici e mitologici del passato reinterpretate in una chiave immaginifica ma reale dove fantasmi, spiriti, esseri giganti divinità e forze sovrannaturali sono rappresentati da carpe, mostri marini, pesci giganti che lottano contro nobili eroi e famosi samurai.
ANIMALI E PARODIE è la raccolta di opere che ha consentito l’associazione visiva ad Arcimboldo: stampe di ritratti maschili e femminili realizzati con composizioni simili ad un puzzle di figure umane grandi e piccole (le mie opere preferite), caricature, giochi di ombre, animali che imitano attori, cortigiani e luoghi di piacere.
GATTI, perché è indubbio che a Kuniyoshi i gatti piacessero tanto. Sembra che egli vivesse circondato da gatti, addirittura che ne conservasse sempre uno nella manica del kimono e che alla loro morte li ricordasse ad uno ad uno sul sul butsudan, l’altarino buddista dedicato ai defunti della famiglia, sicché questi animali compaiono ovunque nella sua opera, come protagonisti o facendo le veci dell’uomo in tutte le rappresentazione della vita quotidiana.
Questa mostra è divertente e poco impegnativa, come leggere un fumetto o guardare un anime di altissima qualità, è viva, pop ed al contempo raffinata, antica e modernissima e se siete appassionati del genere vi aspetta certamente più di una visita. Portateci i bambini se ne avete, o chiedeteli in prestito a mamme felici di liberarsene per un paio di ore, loro sapranno trovare altre e nuove chiavi di lettura per apprezzare le immaginifiche visioni di Kuniyoshi.
KUNIYOSHI, IL VISIONARIO DEL MONDO FLUTTUANTE, MUSEO DELLA PERMANENTE DI MILANO IN VIA TURATI 4 DAL 4 OTTOBRE AL 28 GENNAIO TUTTI I GIORNI DALLE ORE 9,30 ALLE ORE 19,30 APERTURE STRAORDINARIE PER LE FESTIVITÀ NATALIZIE