Resilienza è il titolo della mostra dedicata all’artista Christian Balzano, che ha preso il via oggi alla sede di Banca Generali in piazza Sant’Alessandro a Milano. Visitarla è un pò complicato perchè è accessibile solo su appuntamento o in determinati giorni ed orari (ve li indico in calce) dato che si sviluppa proprio all’interno degli uffici della banca. Ma vi invito a fare uno sforzo organizzativo e visitarla, perché i suoi quadri sono molto belli, il tema della mostra molto attuale e il flusso di empatia tra opera e visitatore è davvero potente. Ed in effetti l’arte, ai tempi di Instagram, questo deve essere, una
immagine forte, non volatile nè fugace, diversamente da quelle che ci scorrono a decine sotto gli occhi ogni giorno, capace di evocare intime e personali riflessioni sui temi proposti dall’artista, o su temi nostri che connettiamo noi all’opera d’arte.
Balzano utilizza l’archetipo del toro, inteso come immagine presente nella nostra iconografia sin dai tempi delle pitture rupestri nelle caverne, per raccontare lo stato d’animo dell’uomo davanti a questa immensa crisi che, seppur partita in sordina qualche anno fa, si è introdotta prepotentemente nelle vite di tutti, nessuno escluso (anche dei ricchi, si, perche loro grazie alla crisi stanno guadagnando sempre di più, ma questa è un’altra storia) diventando una costante con cui dobbiamo fare i conti ogni giorno.
Sicchè i pensatori, gli intellettuali e gli artisti hanno individuato la parola “resilienza” – che se non ricordo male si riferisce alle qualità di alcuni metalli – per suggerirci una soluzione, traducendo questo lemma come la capacità che deve avere ciascuno di noi di adattarsi ai tempi e di reagire fino a trasformare la crisi in una opportunità diversa di lavoro e di vita. Incredibile che sia proprio una Banca ad aver sponsorizzato questa mostra a titolo “resilienza”, non trovate?
Ecco, i tori raffigurati dall’artista rappresentano proprio tutte le capacità che l’uomo deve esercitare per adattarsi e reagire ai momenti di difficoltà e vi evocheranno immediatamente gli sforzi, i correttivi e le soluzioni che tutti noi stiamo applicando, soprattutto qui a Milano dove a nessuno salta in mente che ci sia qualcuno o qualcosa che debba aiutarti, ma devi farlo da solo. dove ciascuno cresce con la consapevolezza che non sia lo stato a doverti aiutare, ma devi farlo da solo.
Una domanda, però, bisogna porsela. Quale sia la differenza tra la “resilienza” che dobbiamo applicare oggi per sopravvivere e la “resistenza” dei tempi belli dell’Italia mi è chiara. La resilienza è un adattamento di natura strettamente individuale al male mentre la resistenza è un movimento collettivo volto ad opporsi, anche con l’azione, ad un sopruso. Ed allora, posto che anche la crisi economica è un sopruso -perché non siamo noi singoli individui ad averla prodotta- perché nessuno ci ha mai suggerito di resistere?
No, non vi sto certo incitando alla rivoluzione, è una forma di ribellione che ho sempre trovato foriera di guai ben maggiori, oltre che, eticamente, profondamente errata. Però la dimensione collettiva della resistenza quella si, mi piacerebbe vederla traslata all’esercizio individuale della resilienza. Quindi diffidiamo di chi ci spinge verso una dimensione sempre più individuale, le guerre da soli non si vincono mai, figurarsi trovare delle soluzioni che ci migliorino la vita.
E forse questa può essere una interpretazione dell’opera di Balzano, quando titola le sue opere con il pronome in prima persona singolare e il verbo in prima persona plurale.
CHRISTIAN BALZANO “RESILIENZA” MILANO, SEDE DI BANCA GENERALI PRIVATE (piazza Sant’Alessandro 4) 14 dicembre 2017 -27 aprile 2018 il martedì, mercoledì e giovedì dalle 14,30 alle 18,30 0 su appuntamento (receptionprivatemi@bancagenerali.it)