Harvey Weinstein ed Asia Argento sono solo due tra gli innumerevoli protagonisti di una saga antica quanto la vita, il letto ed il potere, il sesso in cambio di lavoro.
Chiariamo un punto. Non sto affrontando né il tema della violenza carnale, che è quella operata da un essere umano verso un altro attraverso meccanismi di costrizione fisica o psicologica, nè quello della molestia -verbale o fisica- che capita inaspettatamente e stupisce prima ancora che addolorare. Mi riferisco invece a quel sistema in uso purtroppo ovunque, da Hollywood al bar sotto casa, in cui l’uomo pretende favori sessuali in cambio di lavoro o carriera e, se non li ottiene, ti stronca la vita lavorativa della donna con conseguenze direttamente proporzionali al potere di cui gode.
Una terra di mezzo insomma, dai confini incerti, quella in cui la donna ha modo di sottrarsi all’avance sessuale, come è accaduto alle donne molestate da Weinstein, perché in questa squallida storia, onestamente, nessuna di loro ha dichiarato di aver subito coercizione fisica. In quanto alla coercizione psicologica poi, bisogna essere chiari proprio nel rispetto che dobbiamo a quelle donne che per sopravvivere o per dare un futuro dignitoso ai propri figli si devono sottoporre sul posto di lavoro alle voglie del porco di turno, alle donne malate, alle minorenni.
Oltre questi confini, – bisogno malattia giovane età- mi dispiace, ma c’è sempre la possibilità di scegliere.
Io non so se Asia Argento sia stata libera di accettare la sottomissione ad un rapporto orale non desiderato e nessuno lo può sapere, forse nemmeno lei visto che sono trascorsi venti anni dall’episodio. Quindi lasciamola stare una volta e per tutte, anche perché accanirsi sul particolare è pruriginoso, fa male ai suoi figli e non ci aiuta a capire come risolvere il male della contrattazione sessuale.
Perché se è vero che una donna può scegliere, sarebbe molto meglio se non fosse costretta a farlo e potesse lavorare esclusivamente per i suoi meriti.
Denunciare? Sempre, ed aiutare le donne che lo fanno perché ci vuole tanto coraggio.
Educare i figli maschi? Certo, abbattere anzitutto nelle loro testoline la fantasia mentale per cui la prepotenza sessuale incrementerebbe il potere professionale, quando invece lo vanifica.
Mollare i mariti che molestano le altre donne? Immediatamente, e che il Tribunale riconosca anche il diritto a vita ad essere adeguatamente sostenute nel mantenimento, a quelle mogli che si ritrovano il porco in casa.
Ma se nessun femminismo è riuscito a scalfire questa consuetudine barbara che sopravvive ancora nel mondo occidentale, dove uguaglianza e rispetto tra uomini e donne è un valore non negoziabile, la domanda sul perché questi episodi accadano ancora devi portela, sennò non sei intellettualmente onesta ed il problema non vuoi risolverlo per davvero.
Non sarà anche colpa di alcune donne, quelle donne che non solo alle avances sessuali non si ritraggono, ma che ne hanno fatto benzina per le loro carriere? La domanda, se non ricordo male, la fa l’offerta, e l’esperienza mi dice che ci sono tante donne, ancora oggi, che usano il sesso per scavalcare altre donne certamente più capaci, magari meno avvenenti, più grandi, semplicemente rette.
Quelle donne vanno isolate, additate e messe nelle condizioni di non nuocere alle altre, come accade nel branco animale, nel nome di tutte le altre donne che quotidianamente lottano per far valere i propri meriti. E credetemi che agli uomini, davanti ad un fronte femminile coeso, passerà la voglia di provarci, se sono certi di riceverne un rifiuto prima e una denuncia a seguire. Se invece prova che ti riprova una che ci sta la trovi, e se addirittura magari te la offre, non ci sono battaglie contro gli uomini che ci vedranno vincitrici.
Non tutte le donne, solo perché donne, sono meritevoli di tutela, Presidente Boldrini. E’ questo il vero femminismo.