Vi do 10 buone motivazioni per scegliere “Gli Sdraiati” , il nuovo film di Francesca Archibugi, questo weekend al cinema, così lasciando perdere il black friday – tutto alla metà del triplo- che pare prosegua fino a domenica.
1. Il tema è quello del conflitto tra Giorgio – un padre cinquantenne giornalista televisivo di successo- Claudio Bisio- e Tito figlio adolescente, studente del Manzoni (a Milano il Manzoni è il classico e la Manzoni è il linguistico, un test che si potrebbe suggerire in alternativa allo lo ius soli milanese) – Gaddo Bacchini – che nonostante gli sforzi paterni non riescono a comunicare . Due binari paralleli, Trump e Nelson Mandela, Cracco e la cucina di mia nonna. La motivazione n.1 sta nella bellezza di Gaddo, per le ragazze, e nella inconsistenza di Giorgio, per le madri, che potranno tornare a casa, buttare un occhio al marito e concludere che no, tutto sommato non gli è andata così male.
2. La trama si sviluppa in un arco di tempo in cui succedono tante cose che non vi posso dire, però che Tito si innamora si, e lo tiene nascosto al gruppo storico degli amici che, quando lo scoprono, lo prendono pesantemente per il culo e/o sviluppano crisi di gelosia che rientrano solo dopo l’incidente. C’è sempre un incidente nella trama di un film familiare, quindi non vale come spoiler e poi non vi ho detto a quale tipologia appartenga l’incidente. La motivazione n.2 sta nella scuola di vita per le ragazze dai 15 a 50 anni quando si innamorano di un tipo che si trascina la compagnia di amici maschi dall’infanzia.
3. Il conflitto familiare trova origine nel “troppo amore” di Giorgio verso Tito. Non lo sa educare, lo rimprovera e poi lo scusa, gli dimostra continuamente quanto lo ama e poi si perde nell’incomprensione totale verso un ragazzo che chiede solo di essere lasciato in pace, cerca di riversargli addosso la sua esperienza senza avere la pazienza di aspettare che sia Tito a farsela da solo, questa benedetta esperienza, va dallo psicologo, si sente in colpa per aver tradito la moglie che lo ha lasciato e non vuole più vederlo e mette a posto il disordine che il figlio lascia dietro di sè come Pollicino, che di briciole è piena la fiaba ed anche la casa dei due. La motivazione n.3 sta in una sana seduta terapeutica genitoriale al prezzo di un biglietto del cinema per tutti i padri cinquantenni.
4. Le mamme ne escono bene, ma anche male. La presenza continuamente negata della mamma di Tito nell’ambito familiare non è una bella pagina per le donne. Certo, sembra che Tito non abbia problemi con lei, ma in realtà il film adombra anche una narrazione dei fatti, da parte della mamma verso il figlio, piuttosto di parte. La motivazione n.4 è per tutti i padri separati, che meritano comunque un pò di ragione, anche se sono pasticcioni o peggio traditori.
5. Tito si innamora di Alice, compagna di scuola, figlia di una ex cameriera di famiglia ed ex amante del Giorgio. Padre non pervenuto, quartiere popolare, come è di estrazione popolare (e fortemente cattolica) il miglior amico di Tito, che diversamente da lui in casa è affettuoso ed ubbidiente. La motivazione n.5 è sociologica, senza valori o bisogni la società va in frantumi ancor prima che arrivino “gli altri” ad imporci la loro.
6. Alice è una piccola powerful lady. Di poche parole, fa un punto di forza delle sue umili origini in un liceo fighetto, non sopporta la cazzonaggine del gruppo di Tito ma sa aspettare il suo ragazzo, è sicura anche sessualmente. La motivazione n.6 è per prendere definitivamente le misure alla forza delle ragazze di nuova generazione.
7. Il cameo di Cochi Ponzoni, il saggio nonno taxista che non sa parlare bene ma è riuscito a garantire alla figlia studio e lavoro, è sapiente e commovente . La motivazione n.7 è per tutti gli over 60, che si vedranno riabilitati in un ruolo educativo che spesso gli viene negato, e che si potranno godere il Ponzoni di Cochi e Renato come ai vecchi tempi.
8. Al Manzoni i ragazzi si fanno regolarmente le canne. La motivazione n. 8 è per la preside del Virgilio a Roma, che sta denunciando un costume diffuso in tutte le scuole italiane. Sul punto decidete voi da che parte stare.
9. La regista Francesca Archibugi è bravissima: lucida ed attenta, insieme al suo sceneggiatore Francesco Piccolo ha il coraggio di raccontare bene che ad avere problemi di crescita non sono i ragazzi, ma i genitori. Motivazione n.9 per tutti coloro che amano il cinema italiano che fa pensare, oltre che ridere.
10. Milano. La città è un cantiere continuo, un flusso di biciclette che avanza, i tram che escono dal deposito, Porta Nuova e le periferie, il parco Sempione tracciato in epoca napoleonica e via Argelati con la street art. Insomma, la città che si fa essa stessa narrazione, che risponde ad ogni emozione con un suo aspetto diverso. Motivazione n.10: se non vi hanno convinto le 9 precedenti, andate a vedere “Gli Sdraiati” per la rappresentazione di Milano . E’la cosa che più mi è piaciuta del film.